Questo tema è tipico delle strutture quali i parcheggi che possono operare anche a decine di metri al di sotto del piano di campagna, ma interessa anche gli elementi interrati degli edifici di civile abitazione.
Si può pensare, inoltre, agli elementi saltuariamente o permanentemente immersi dei canali di irrigazione, delle vasche destinate al contenimento delle acque potabili, alle piscine natatorie, alle vasche degli impianti di raffreddamento che utilizzano acqua potabile ove è essenziale evitare la perdita di acqua verso l’esterno della struttura di contenimento.
Queste esigenze di tenuta idraulica diventano sicuramente più rilevanti per quelle strutture destinate al contenimento di acque reflue di processi industriali che possono contenere sostanze nocive per l’ambiente, con pH inferiore a 7, talvolta anche inferiori a 4, per le quali risulta di particolare importanza evitare perdite che possano inquinare le acque di falda o i terreni circostanti la struttura.
Pertanto, questo breve articolo è dedicato al calcestruzzo destinato in particolare alle vasche degli impianti di depurazione.
I requisiti normativi per i calcestruzzi a contatto con l’acqua
Le strutture interrate operanti sotto il livello di falda e gli elementi strutturali di vasche contenenti acque potabili che operano in completa immersione (è il caso delle fondazioni dei canali, delle piscine e delle vasche) vengono inquadrate dalla normativa corrente nella classe di esposizione XC2.
Al requisito di durabilità per queste strutture occorre associare quello di tenuta idraulica corrispondente ad un coefficiente di permeabilità (K) inferiore a 5×10-13 m/s. Entrambi i requisiti per questo tipo di strutture si conseguono garantendo un rapporto a/c inferiore a 0.55 e una classe di resistenza minima a compressione C30/37.
Inoltre, in accordo con gli Eurocodici deve essere adottato un copriferro minimo di 35 e 45 mm rispettivamente per le strutture in c.a. e c.a.p..
Gli elementi strutturali di opere idrauliche che contengono acque potabili che risultano parzialmente sommersi quali i muri perimetrali di canali, di vasche e piscine e le strutture destinate al contenimento di acque reflue provenienti da altri processi industriali, indipendentemente che gli elementi siano o meno completamente o parzialmente sommersi, vengono inquadrate nella classe di esposizione XC4.
Per questo tipo di strutture il requisito di durabilità in accordo alla norma UNI 11104 deve essere integrato con quello di tenuta idraulica il quale si consegue garantendo un coefficiente di permeabilità inferiore a 1×10-13 m/s. Entrambi i requisiti si conseguono garantendo un rapporto acqua/cemento non superiore a 0.50 e una classe di resistenza a compressione minima di C32/40. Inoltre, in accordo con gli Eurocodici deve essere adottato un copriferro minimo di 40 e 50 mm rispettivamente per le strutture in c.a. e c.a.p.
Per le strutture idrauliche degli impianti di depurazione occorre valutare attraverso un’analisi chimica delle acque la presenza di eventuali sostanze che possono promuovere il degrado del calcestruzzo o delle armature.
Le sostanze aggressive possono essere innumerevoli; pertanto, risulta praticamente impossibile poter generalizzare individuando delle prescrizioni univoche valide per qualsiasi tipo di acqua sottoposto a trattamento. Molto spesso, inoltre, l’attacco risulta cosi severo da richiedere l’impiego di…continua a leggere
Credits: ingenio